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      Questa cosa mi costò di molte decine di scudi, e perché il Cardinale mi disse di poi, che io stessi a buona guardia s'i' volevo bene alla vita mia, e che se la sera lui non mi cavava di quel carcere, io non ero mai per uscire; che di già avevo inteso dire che il Papa si condoleva molto di avermi lasciato.
     
      CXXVIII. M'è di necessità tornare un passo indietro, perché innel mio capitolo s'interviene tutte queste cose che io dico. Quando io stetti quei parecchi giorni in camera del Cardinale e di poi innel giardin segreto del Papa, infra gli altri mia cari amici mi venne a trovare un cassiere di messer Bindo Altoviti, il quale per nome era chiamato Bernardo Galluzzi; a il quale io aveva fidato il valore di parecchi centinaia di scudi; e questo giovane innel giardin segreto del Papa mi venne a trovare e mi volse rendere ogni cosa; onde io gli dissi che non sapevo dare la roba mia né a 'mico piú caro né in luogo dove io avessi pensato che ella fussi piú sicura; il quale amico mio pareva che si scontorcessi di non la volere, e io quasi che per forza gnele feci serbare. Essendo l'ultima volta uscito del Castello, trovai che quel povero giovane di questo Bernardo Galluzzi detto si era rovinato; per la qualcosa io persi la roba mia. Ancora: nel tempo che io ero in carcere, un terribil sogno mi fu fatto, modo che con un calamo iscrittomi innella fronte parole di grandissima importanza; e quello che me le fece mi replicò ben tre volte, che io tacessi e non le riferissi ad altri.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





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