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      Mosso dall'ira, fece segni di metter mano a una sua daghetta; per la qual cosa io messi la mano in sun una mia daga grande, che continuamente io portavo accanto per mia difesa, e li dissi: - Se tu sei tanto ardito di sfoderar quell'arme, io subito ti ammazzerò -. Gli aveva seco dua servitori, e io avevo li mia dua giovani: e in mentre che il ditto Marmagnia stava cosí sopra di sé, non sapendo che farsi, piú presto vòlto al male, e' diceva borbottando: - Già mai non comporterò tal cosa -. Io vedevo la cosa andar per la mala via; subito mi risolsi e dissi a Pagolo e Ascanio: - Come voi vedete che io sfodero la mia daga, gittatevi addosso ai dua servitori e ammazzategli, se voi potete: perché costui io lo ammazzerò al primo; poi ci andren con Dio d'accordo subito -. Sentito Marmagnia questa resoluzione, gli parve fare assai a uscir di quel luogo vivo. Tutte queste cose, alquanto un poco piú modeste, io le scrissi al cardinale di Ferrara, il quale subito le disse al Re. Il Re crucciato mi dette in custode a un altro di quei suoi ribaldi, il quale si domandava monsignor lo iscontro d'Orbech. Questo uomo con tanta piacevolezza, quanto inmaginar si possa, mi provvedde di tutti li mia bisogni.
     
      XIV. Fatto ch'io ebbi tutti gli acconci della casa e della bottega, accomodatissimi a poter servire, e onoratissimamente, per li mia servizii della casa, subito messi mano a far tre modelli, della grandezza appunto che gli avevano da essere d'argento: questi furno Giove e Vulgano e Marte.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
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