Cominciato da poi a scoprire il Giove, non furno dua braccia in giú, che loro con quattro lor lavoranti messono sí grande il grido, che io li sentii. Pensando che fussi grido di letizia, mi cacciai a correre, che ero nella mia camera lontano piú di cinquecento passi. Giunsi a loro e li trovai in quel modo che si figura quelli che guardavano il sepulcro di Cristo, afflitti e spaventati. Percossi gli occhi nelle mie due teste, e veduto che stavan bene, accomoda' mi il piacere col dispiacere: e loro si scusavano, dicendo: - La nostra mala fortuna! - Alle qual parole io dissi: - La vostra fortuna è stata bonissima, ma gli è bene stato cattivo il vostro poco sapere. Se io avessi veduto mettervi innella forma l'anima, con una sola parola io v'arei insegnato che la figura sarebbe venuta benissimo; per la qual cosa a me ne risultava molto grande onore e a voi molto utile: ma io del mio onore mi scuserò, ma voi né de l'onore né de l'utile non avete iscampo: però un'altra volta imparate a lavorare e non imparate a uccellare -. Pur mi si raccomandavono, dicendomi che io avevo ragione, e che se io non gli aiutavo, che avendo a pagare quella grossa spesa e quel danno, loro andrebbono accattando insieme con le lor famiglie. A questo io dissi, che quando gli tesaurieri del Re volessin lor far pagare quello a che loro s'erano ubrigati, io prommettevo loro di pagargli del mio, perché io avevo veduto veramente che loro avevan fatto di buon cuore tutto quello che loro sapevano.
| |
Giove Cristo
|