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      Questa giovanetta era pura e vergine, e io la 'ngravidai; la quale mi partorí una figliuola a' dí sette di giugno, a ore tredici di giorno, 1544, quale era il corso dell'età mia appunto de' 44 anni. La detta figliuola io le posi nome Constanza; e mi fu battezzata da messer Guido Guidi, medico del Re, amicissimo mio, siccome di sopra ho scritto. Fu lui solo compare, perché in Francia cosí è il costume d'un solo compare e dua comare, che una fu la signora Maddalena, moglie di messer Luigi Alamanni, gentiluomo fiorentino e poeta maraviglioso; l'altra comare si fu la moglie di messer Ricciardo del Bene nostro cittadin fiorentino e là gran mercante; lei gran gentildonna franzese. Questo fu il primo figliuolo che io avessi mai, per quanto io mi ricordo. Consegnai alla detta fanciulla tanti dinari per dota, quanti si contentò una sua zia, a chi io la resi; e mai piú da poi la cognobbi.
     
      XXXVIII. Sollecitavo l'opere mie, e l'avevo molto tirate innanzi: il Giove era quasi che alla sua fine, il vaso similmente; la porta cominciava a mostrare le sue bellezze. In questo tempo capitò il Re a Parigi; e se bene io ho detto per la nascita della mia figliuola 1544, noi non eramo ancora passati il 1543; ma perché m'è venuto in proposito il parlar di questa mia figliuola ora, per non mi avere a impedire in quest'altre cose di piú importanza, non ne dirò altro per insino al suo luogo. Venne il Re a Parigi, come ho detto, e subito se ne venne a casa mia, e trovato quelle tante opere innanzi, tale che gli occhi si potevan benissimo sattisfare; sí come fecero quegli di quel maraviglioso Re, al quale sattisfece tanto le ditte opere quanto desiderar possa uno che duri fatica come avevo fatto io; subito da per sé si ricordò, che il sopra ditto cardinale di Ferrara non m'aveva dato nulla, né pensione né altro, di quello che lui m'aveva promesso; e borbottando con il suo Amiraglia, disse che il cardinale di Ferrara s'era portato molto male a non mi dar niente; ma che voleva rimediare a questo tale inconveniente, perché vedeva che io ero uomo da far poche parole; e, da vedere a non vedere, una volta io mi sarei ito con Dio sanza dirgli altro.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
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