In questa ditta istanza io condussi il mio Giove; e quando viddi quel grande apparecchio, tutto fatto a arte, io da per me dissi: - Questo si è come passare in fra le picche. Ora Idio mi aiuti -. Messolo al suo luogo e, quanto io potetti, benissimo acconcio, aspettai quel gran Re che venissi. Aveva il ditto Giove innella sua mano destra accomodato il suo fúlgore in attitudine di volerlo trarre, e nella sinistra gli avevo accomodato il Mondo. Infra le fiamme avevo con molta destrezza commisso un pezzo d'una torcia bianca. E perché Madama di Tampes aveva trattenuto il Re insino a notte per fare uno de' duo mali, o che lui non venissi o sí veramente che l'opera mia, causa della notte, si mostrassi manco bella; e come Idio promette a quelle creature che hanno fede in lui, ne avvenne tutto il contrario; perché veduto fattosi notte, io accesi la ditta torcia che era in mano al Giove; e per essere alquanto elevata sopra la testa del ditto Giove, cadevano i lumi di sopra e facevano molto piú bel vedere, che di dí non arien fatto. Comparse il ditto Re insieme con la sua Madama di Tampes, col Dalfino suo figliuolo e con la Dalfina, oggi re, con il re di Navarra suo cognato, con madama Margherita sua figliuola, e parecchi altri gran signori, i quali erano instruiti a posta da Madama di Tampes per dire contro a di me. Veduto entrare il Re, feci ispignere innanzi da quel mio garzone già ditto, Ascanio, che pianamente moveva il bel Giove incontro al Re: e perché ancora io fatto con un poco d'arte, quel poco del moto che si dava alla ditta figura, per essere assai ben fatta, la faceva parer viva; e lasciatomi alquanto le ditte figure antiche indietro, detti prima gran piacere, agli occhi, della opera mia.
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