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      Cosí, come io dico di sopra, per virtú d'arte io composi la terra, la quale mi serví benissimo; e, sí come io dico, con essa gittai la detta testa; ma perché io non avevo ancora fatto la fornace, mi servi' della fornace di maestro Zanobi di Pagno, campanaio. E veduto che la testa era ben venuta netta, subito mi messi a fare una fornacetta nella bottega che mi aveva fatta il Duca, con mio ordine e disegno, nella propria casa che mi aveva donata; e subito fatto la fornace, con quanta piú sollecitudine io potevo, mi messi in ordine per gittare la statua della Medusa, la quale si è quella femmina scontorta che è sotto i piedi del Perseo. E per essere questo getto cosa difficilissima, io non volsi mancare di tutte quelle diligenzie che avevo imparato, acciò che non mi venissi fatto qualche errore; e cosí il primo getto ch'io feci in detta mia fornacina venne bene superlativo grado, ed era tanto netto ch'e' non pareva alli amici mia il dovere che io altrimenti la dovessi rinettare; la qualcosa hanno trovato certi Todeschi e Franciosi, quali dicono e si vantano di bellissimi secreti di gittare i bronzi senza rinettare; cosa veramente da pazzi; perché il bronzo, di poi che gli è gittato, bisogna riserarlo con i martelli e con i ceselli, sí come i maravigliosissimi antichi, e come hanno ancor fatto i moderni, dico quei moderni ch'hanno saputo lavorare il bronzo. Questo getto piacque assai a Sua Eccellenzia illustrissima, che piú volte lo venne a vedere sino a casa mia, dandomi grandissimo animo al ben fare.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
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