Subito 'l Duca si mosse, avviandosi per certe stanze basse, e il detto Bandinello lo seguitava. I camerieri mi presono per la cappa e me gli avviorno dietro e cosí seguitammo il Duca, tanto che Sua Eccellenzia illustrissima, giunto innuna stanza, e' si misse assedere, e il Bandinello e io stavamo un da destra e un da sinistra di Sua Eccellenzia illustrissima. Io stavo cheto, e quei che erano all'intorno, parecchi servitori di Sua Eccellenzia, tutti guardavano fiso 'l Bandinello, alquanto soghignando l'un coll'altro di quelle parole che io gli avevo detto in quella stanza di sopra. Cosí il detto Bandinello cominciò a favellare e disse: - Signore, quando io scopersi il mio Ercole e Cacco, certo che io credo che piú di cento sonettacci ei mi fu fatti, i quali dicevano il peggio che immaginar si possa al mondo da questo popolaccio -. Io allora risposi e dissi: - Signore, quando il nostro Michelagnolo Buonaroti scoperse la sua Sacrestia, dove ei si vidde tante belle figure, questa mirabile e virtuosa Scuola, amica della verità e del bene, gli fece piú di cento sonetti, a gara l'un l'altro a chi ne poteva dir meglio: e cosí come quella del Bandinello meritava quel tanto male che lui dice che della sua si disse, cosí meritava quel tanto bene quella del Buonaroti, che di lei si disse -. A queste mie parole il Bandinello venne in tanta rabbia, che ei crepava, e mi si volse e disse: - E tu che le sapresti apporre? - Io te lo dirò se tu arai tanta pazienza di sapermi ascoltare -. Diss'ei: - Or di' su -. Il Duca e gli altri, che erano quivi, tutti stavano attenti.
| |
Duca Bandinello Duca Sua Eccellenzia Bandinello Sua Eccellenzia Sua Eccellenzia Bandinello Bandinello Ercole Cacco Michelagnolo Buonaroti Sacrestia Scuola Bandinello Buonaroti Bandinello Duca
|