Imperò e' non portava 'l pregio; ché facilmente si racconcerà. Ma quando la mia forma sarà piú che mezza piena, sí come io spero, da quel mezzo in su, il fuoco che monta sicondo la natura sua, questa testa di Perseo e quella della Medusa verranno benissimo: sí che statene certissimo -. Detto che io gli ebbi queste mie belle ragioni con molte altre infinite, che per nonnessere troppo lungo io non ne scrivo, il Duca, scotendo il capo, si andò con Dio.
LXXV. Fattomi da per me stesso sicurtà di buono animo, e scacciato tutti quei pensieri che di ora innora mi si rappresentavano innanzi (i quali mi facevano spesso amaramente piangere con el pentirmi della partita mia di Francia, per essere venuto afFirenze, patria mia dolce, solo per fare una lemosina alle ditte sei mia nipotine, e per cosí fatto bene vedevo che mi mostrava prencipio di tanto male), con tutto questo io certamente mi promettevo che, finendo la mia cominciata opera del Perseo, che tutti i mia travagli si doverriano convertire in sommo piacere e glorioso bene. E cosí ripreso 'l vigore, con tutte le mie forze, e del corpo e della borsa, con tutto che pochi dinari e' mi fussi restati, cominciai a procacciarmi di parecchi cataste di legni di pino, le quali ebbi dalla pineta de' Seristori, vicino a Monte Lupo; e in mentre che io l'aspettavo, io vestivo il mio Perseo di quelle terre che io avevo acconce parecchi mesi in prima, acciò che l'avessino la loro stagione. E fatto che io ebbi la sua tonaca di terra, che tonaca si dimanda innell'arte, e benissimo armatola e ricinta con gran diligenzia di ferramenti, cominciai con lente fuoco a trarne la cera, la quali usciva per molti sfiatatoi che io avevo fatti, che quanti piú se ne fa, tanto meglio si empie le forme.
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