E se bene gli era venuto molto piú di quel piede che io non credevo, e' n'era stato causa che per i detti tanti diversi accidenti il metallo si era piú caldo, che non promette l'ordine dell'arte; e ancora per averlo aùto assoccorrerlo con la lega in quel modo che s'è detto, con quei piatti di stagno, cosa che mai per altri non s'è usata. Or veduta l'opera mia tanto bene venuta, subito me n'andai a Pisa a trovare il mio Duca; il quale mi fece una tanto gratissima accoglienza, quanto immaginar si possa al mondo; e il simile mi fece la Duchessa; e se bene quel lor maiordomo gli aveva avvisati del tutto, ei parve alloro Eccellenzie altra cosa piú stupenda e piú meravigliosa il sentirla contare a mme in voce; e quando io venni a quel piede del Perseo, che non era venuto, sí come io ne avevo avvisato in prima Sua Eccellenzia illustrissima, io lo viddi empiere di meraviglia, e lo contava alla Duchessa, si come io gnel' avevo detto innanzi. Ora veduto quei mia Signori tanto piacevoli inverso di me, allora io pregai il Duca, che mi lasciassi andare insino a Roma. Cosí benignamente mi dette licenzia, e mi disse che io tornassi presto affinire 'l suo Perseo, e mi fece lettere di favore al suo imbasciadore, il quale era Averardo Serristori: ed erano li primi anni di papa Iulio de' Monti.
LXXIX. Innanzi che io mi partissi, detti ordine ai mia lavoranti che seguitassino sicondo 'l modo che io avevo lor mostro. E la cagione perché io andai si fu che avendo fatto a Bindo d'Antonio Altoviti un ritratto della sua testa, grande quanto 'l propio vivo, di bronzo, e gnel'avevo mandato insino a Roma, questo suo ritratto egli l'aveva messo innun suo scrittoio, il quale era molto riccamente ornato di anticaglie e altre belle cose; ma il detto scrittoio nonnera fatto per sculture, né manco per pitture, perché le finestre venivano sotto le dette belle opere, di sorte che, per avere quelle sculture e pitture i lumi al contrario, le non mostravano bene, in quel modo che le arebbono fatto se le avessino aùto i loro ragionevoli lumi.
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