- Perché, Signor mio, non mi vuole Vostra Eccellenzia contentare di comperare questo vezzo di perle? - Perché e' non mi piace di gittar via i danari -. La Duchessa di nuovo disse: - Oh come gittar via li dinari, che 'l vostro Benvenuto, in chi voi avete tanta fede meritamente, m'ha ditto che gli è buon mercato piú di tremila scudi? - Allora il Duca disse: - Signora, il mio Benvenuto m'ha detto, che se io lo compro, che io gitterò via li mia dinari, perché queste perle non sono né tonde né equali, e ce n'è assai delle vecchie; e che e' sia il vero, or vedete questa e quest'altra, e vedete qui e qua: si che le non sono 'l caso mio -. A queste parole la Duchessa mi guardò con malissimo animo, e minacciandomi col capo si partí di quivi, di modo che io fui tutto tentato di andarmi con Dio e dileguarmi di Italia; ma perché il mio Perseo si era quasi finito, io non volsi mancare di nollo trar fuora: ma consideri ogni uomo in che greve travaglio io mi ritrovavo. Il Duca aveva comandato a' suoi portieri in mia presenza, che mi lasciassino sempre entrare per le camere e dove Sua Eccellenzia fussi; e la Duchessa aveva comandato a quei medesimi che tutte le volte che io arrivavo in quel palazzo, eglino mi cacciassino via; di sorte che come ei mi vedevano, subito e' si partivano da quelle porte e mi cacciavano via; ma e' si guardavano che 'l Duca no gli vedessi, di sorte che se 'l Duca mi vedeva in prima che questi sciagurati, o egli mi chiamava o e' mi faceva cenno che io andassi. La Duchessa chiamò quel Bernardone sensale, il quale lei s'era meco tanto doluta della sua poltroneria e vil dappocaggine, e allui si raccomandò, sí come l'aveva fatto a mme; il quale disse: - Signora mia, lasciate fare a me -. Questo ribaldone andò innanzi al Duca con questo vezzo in mano.
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