Avendolo inteso il Duca, e' se ne venne alquanto prima che 'l suo solito; e perché quella tal persona, che riferí a Sua Eccellenzia illustrissima, gnele dovette mettere molto piú di quello che ell'erano, perché ei gli disse: - Meglio che gli antichi - e cotai simil cose, il mio Duca se ne veniva insieme con la Duchessa lietamente ragionando pur della mia opera; e io subito rizzatomi me gli feci incontro. Il quale con quelle sue ducale e belle accoglienze alzò la man dritta, innella quale egli teneva una pera bronca, piú grande che si possa vedere e bellissima, e disse: - Toi, Benvenuto mio, poni questa pera nell'orto della tua casa -. A quelle parole io piacevolmente risposi, dicendo: - O Signor mio, dice da dovero Vostra Eccellenzia illustrissima che io la ponga nell'orto della mia casa? - Di nuovo disse il Duca: - Nell'orto della casa, che è tua; ha' mi tu inteso? - Allora io ringraziai Sua Eccellenzia, e il simile la Duchessa, con quelle meglio cerimonie che io sapevo fare al mondo. Dappoi ei si posono assedere amendua, al rincontro di dette figurine, e per piú di dua ore non ragionorno mai d'altro che delle belle figurine; di sorte che e' n'era venuta una tanta smisurata voglia alla Duchessa che la mi disse allora: - Io non voglio che queste belle figurine si vadino apperdere in quella basa giú in piazza, dove elle porteriano pericolo di esser guaste; anzi voglio che tu me le acconci innuna mia stanza, dove le saranno tenute con quella reverenza che merita le lor rarissime virtute -. A queste parole mi contrapposi con molte infinite ragioni; e veduto che ella s'era resoluta che io nolle mettessi innella basa dove le sono, aspettai il giorno seguente, me n'andai in Palazzo alle ventidua ore; e trovando che 'l Duca e la Duchessa erano cavalcati, avendo di già messo innordine la mia basa, feci portare giú le dette figurine, e subito le inpiombai, come l'avevano a stare.
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