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      A queste mie collorose parole il Duca subito con gran ira si volse e mi disse: - Non ti partire, e guarda bene che tu non ti parta - di modo che io mezzo spaventato lo accompagnai a Palazzo. Giunto che Sua Eccellenzia fu a Palazzo, ei chiamò il vescovo de' Bartolini, che era arcivescovo di Pisa, e chiamò messer Pandolfo della Stufa, e disse loro che dicessino a Baccio Bandinelli da sua parte che considerassi bene quella mia opera del Perseo, e che la stimassi, perché el Duca me la voleva pagare il giusto suo prezzo. Questi dua uomini dabbene subito trovorno il detto Bandinello, e fattegli la imbasciata, egli disse loro che quella opera ei l'aveva benissimo considerata, e che sapeva troppo bene quel che la valeva; ma per essere in discordia meco per altre faccende passate, egli non voleva impacciarsi de' casi mia in modo nessuno. Allora questi dua gentili uomini aggiunsono e dissono: - Il Duca ci ha detto che, sotto pena della disgrazia sua, che vi comanda che voi le diate prezzo; e se voi volete due o tre dí di tempo a considerarla bene, ve gli pigliate: dipoi dite annoi quel che e' vi pare che quella fatica meriti -. Il detto rispose che l'aveva benissimo considerata, e che non poteva mancare a' comandamenti del Duca, e che quella opera era riuscita molto ricca e bella, di modo che gli pareva che la meritassi sedici mila scudi d'oro e da vantaggio. Subito i buoni gentili uomini lo riferirno al Duca, il quale si adirò malamente; e similmente ei lo ridissino a me. Ai quali io risposi, che in modo nessuno io non volevo accettare le lode del Bandinello, avvenga che questo male uomo dice mal di ogniuno.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





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