Io, che mi ero scostato alquanto, perché e' potessino dire tutto quello che pareva loro, sentendomi favorire, subito mi accostai, e voltomi al Duca, dissi: - Signor mio, Vostra Eccellenzia illustrissima doverebbe fare ancora un'altra mirabil diligenzia: comandare che chi vole faccia un altro modello di terra, della grandezza appunto che gli esce di quel marmo; e aqquel modo Vostra Eccellenzia illustrissima vedrà molto meglio chi lo merita; e vi dico: che se Vostra Eccellenzia lo darà a chi nollo merita, quella non farà torto a quel che lo merita, anzi la farà un gran torto
a sé medesima, perché la n'acquisterà danno e vergogna; dove faccendo il contrario, con il darlo a chi lo merita, in prima ella ne acquisterà gloria grandissima e spenderà bene il suo tesoro, e le persone virtuose allora crederranno che quella se ne diletti e se ne intenda -. Subito che io ebbi ditte queste parole, il Duca si ristrinse nelle spalle, e avviatosi per andarsene, lo imbasciatore di Lucca disse al Duca: - Signore, questo vostro Benvenuto si è un terribile uomo -. Il Duca disse: - Gli è molto piú terribile che voi non dite; e buon per lui se e' non fussi stato cosí terribile, perché gli arebbe aùto a quest'ora delle cose che e' non ha aúte -. Queste formate parole me le ridisse il medesimo imbasciatore, quasi riprendendomi che io non dovessi fare cosí. Al quale io dissi che io volevo bene al mio Signore, come suo amorevol fidel servo, e non sapevo fare lo adulatore. Di poi parecchi settimane passate, il Bandinello si morí; e si credette che, oltre ai sua disordini, che questo dispiacere, vedutosi perdere il marmo, ne fossi buona causa.
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