L’altro strumento è degli ultimi giorni di novembre del medesimo anno 1398. In esso si contengono gli atti e la sentenza pronunziata da messer Zaccaria Trevisano di Venezia, potestà di Firenze, nella causa a titolo di deposito, vertente tra la stessa donna Ricca, e Albizo e Lorenzo figliuoli del cavalier Barna già de’ Rossi ed oggi de’ Rosolensi di Firenze, i quali essendo debitori di donna Ricca di 400 fiorini d’oro dati loro in deposito, negavano di far restituzione di quella somma. Esaminata la causa, il Trevisano sentenzia, che i fratelli Rossi sono da tenersi come veri e legittimi debitori della detta somma verso donna Ricca, e li condanna a pagare e restituire i quattrocento fiorini, come appresso: cento fiorini di lì a tre giorni; cento tra un anno; cento tra due anni, e gli ultimi cento fra tre anni.
Esaminando il tenore di questi due strumenti, più cose venghiamo a conoscere, non prima sapute; le quali sono queste:
1° Che nel 1398 il pittore Cennino Cennini dimorava in Padova nella contrada di San Pietro, ed era familiare di Francesco da Carrara, signore di Padova, ch’è quanto dire a’ suoi servigi, come pittore.
2° Che egli aveva sposato una donna Ricca della Ricca, di Cittadella, grossa borgata in quel di Padova.*
[*Ponghiamo qui un alberetto degli agnati e cognati di donna Ricca, desunto da’ citati strumenti:
Alberetto degli agnati e cognati di donna RICCA DELLA RICCA, moglie di Cennino Cennini.
Ser Alberto della Ricca
da Cittadella.,
,
Nascimbene,
dottore di leggi.
,
Francesco,
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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze 1859
pagine 275 |
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