La pittura a olio, sia o no inventata dagl’Italiani, certamente ha prodotto assai capolavori; ma il Mottez crede che essa abbia distrutto la pittura monumentale, non tanto con l’introdurre il gusto e la moda delle cose piccole, quanto ancora col rendere il lavoro così lungo e uggioso e non atto ad una impresa grande.
Se gli antichi pittori non avessero avuto nell’in fresco il modo semplice, pronto e spedito di operare le loro pitture (continua egli), come avrebbero potuto condurre tanti e così vasti lavori? e i privati e i comuni d’Italia come avrebbero potuto fare così magnifiche cose d’arte, che le grandi monarchie oggidì non potrebbero? Infine, la questione della pittura a olio non ha importanza per noi. Se gli antichi maestri han prescelto l’in fresco e la tempera, i monumenti superstiti testimoniano che ebbero ragione, e il libro del Cennino prova che essi nol fecero per ignoranza.
Il traduttore francese ha conservato anche le note dell’editore italiano; ma qui e là vi ha fatto delle aggiunte, e ve ne ha posta qualcuna delle nuove; fra le quali è da considerare quella che è a pag. 71, dove il Mottez (ch’è pittore), prende a dimostrare, come col solo libro del Cennini, senz’altra guida, egli a Parigi abbia potuto condurre delle pitture in fresco (e questo è stato che lo ha fatto risolvere a tradurlo); studiando attentamente nel Trattato di Cennino que’ capitoli che spettano al lavorare in fresco nel muro, e scrupolosamente mettendone in opera i precetti e i consigli.
Rimettendo in luce il Trattato della Pittura di Cennino Cennini, noi siamo stati mossi da due principali ragioni: l’una, di restituire a migliore e più corretta lezione un testo, dal quale può essere cresciuto grandemente il tesoro della lingua in quella parte, scarsissima ne’ Vocabolari, che spetta ai vocaboli propri della pittura; l’altra, di richiamare lo studio e l’attenzione de’ giovani artisti alle pratiche e alle industrie di que’ bravi maestri del tempo antico; molte delle quali con utile loro, e con non mediocre vantaggio dell’arte, potrebbero essere rimesse in uso.
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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze 1859
pagine 275 |
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