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      E puoi aombrare le pieghe di acquerella d’inchiostro; cioè acqua quanto un guscio di noce tenessi dentro due goccie d’inchiostro; e aombrare con pennello fatto di code di vaio, mozzetto e squasi sempre asciutto: e così, secondo gli scuri, così annerisce l’acquerella di più gocciole d’inchiostro. E per lo simile puoi fare e aombrare di colori o di pezzuole secondo che i miniatori adoperano; temperati i colori con gomma, o veramente con chiara, o albume d’uovo, ben rotta e liquefatta.
      CAPITOLO XI.
      Come si può disegnare con istil di piombo.
      Ancora puoi senza osso disegnare nella detta carta32 con istile di piombo; cioè fatto lo stile due parti piombo, e una parte stagno ben battuto a martellino.
      CAPITOLO XII.
      Come, se avessi trascorso col disegnare con lo stile del piombo, in che modo lo puoi levar via.
      Nella carta bambagina puoi disegnare col predetto piombino, senza osso, ed eziandio con osso. E se alcuna volta t’avvenisse trascorso, che volessi tor via alcuno segno fatto per lo detto piombino, togli una poca di midolla di pane, e fregavela su per la carta, e torrai via quello che vorrai. E similmente su per la detta carta puoi aombrare d’inchiostro, di colori, e di pezzuole con la predetta tempera.
      CAPITOLO XIII.
      Come si de’ praticare il disegno con penna.
      Praticato che hai in su questo esercizio un anno, e più e meno secondo che appetito o diletto tu arai preso, alcuna volta puoi disegnare in carta bambagina pur con penna che sia temperata sottile; e poi gentilmente disegna, e vieni conducendo le tue chiare, mezze chiare, e scure, a poco a poco, colla penna più volte ritornandovi.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275