Ancor ci è una cagione, che, usandola, può alleggerire tanto la mano, che andrà più ariegando, e volando assai più che non fa la foglia al vento. E questa si è, [non] usando troppo la compagnia della femmina. Ritorniamo al fatto nostro. Abbi a modo d’una tasca fatta di fogli incollati, o pur di legname, leggiera, fatta per ogni quadro, tanto vi metta un foglio reale, cioè mezzo: e questa t’è buona per tenervi i tuo’ disegni, ed eziandio per potervi tenere su il foglio da disegnare. Poi te ne va’ sempre soletto, o con compagnia sia atta a fare quel che tu, e non sia atta a darti impaccio. E quanto questa compagnia fusse più intendente, tanto sarebbe meglio per te. Quando se’ per le chiese, o per cappelle, e incominci a disegnare, ragguarda prima di che spazio ti pare o storia o figura che vogli ritrarre; e guarda dove ha gli scuri, e mezzi, e bianchetti: e questo vuol dire che hai a dare la tua ombra d’acquerelle d’inchiostro; in mezzi, lasciare del campo proprio; e a’ bianchetti, dare di biacca, ec. ec.
CAPITOLO XXX.
In che modo prima dèi incominciare a disegnare in carta con carbone, e tor la misura della figura, e fermare con stil di argento.
Togli prima il carbone sottile, e temperato com’è una penna o lo stile; e la prima misura che pigli a disegnare, piglia l’una delle tre che ha il viso, che ne ha in tutto tre, cioè la testa, il naso, e ’l mento colla bocca. E pigliando una di queste, t’è guida di tutta la figura, de’ casamenti, dall’una figura all’altra, ed è perfetta tuo’ guida; aoperando il tuo intelletto di sapere guidar le predette misure.
| |
Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze 1859
pagine 275 |
|
|
Abbi
|