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      Poi togli un pennello di vaio, acuto; e con bianco puro fa’ i bianchi delli occhi, e in su la punta del naso, e un pochettino dalla proda della bocca, e tocca cotali rilievuzzi, gentili. Poi abbia un poco di negro in altro vasellino, e con detto pennello profila il contorno delli occhi sopra le luci delli occhi; e fa’ le nari del naso, e buchi dentro dell’orecchie. Poi togli in un vasellino un poco di sinopia scura, profila gli occhi di sotto, il naso d’intorno, le ciglia, la bocca; e ombra un poco sotto il labbro di sopra, che vuole pendere un poco più scuretto che il labbro di sotto. Innanzi che profili così i dintorni, togli il detto pennello, col verdaccio va’ ritoccando le capellature; poi col detto pennello con bianco va’ trovando le dette capellature; poi piglia un’acquarella di ocria chiara; va’ ricoprendo le dette capellature con pennello mozzo di setole, come incarnassi. Va’ poi col detto pennello ritrovando le stremità con ocria scura; poi va’ con un pennelletto di vaio, acuto, e con ocria chiara e bianco sangiovanni, ritrovando i rilievi della capellatura. Poi col profilare della sinopia va’ ritrovando i contorni e le stremità della capellatura, come hai fatto il viso, per tutto. E questo ti basti a un viso giovane.
      CAPITOLO LXVIII.
      Il modo di colorire un viso vecchio in fresco.
      Quando vuoi fare un viso di vecchio, a te conviene usare questo medesimo modo che al giovine; salvo che ’l tuo verdaccio vuole essere più scuretto, e così le incarnazioni; tenendo quel modo e quella pratica c’hai fatto del giovane, e per costante le mani, e piedi, e ’l busto.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275