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      Poi piglia il colore di mezzo; va’ campeggiando dall’un tratto scuro all’altro, e commettendoli insieme, e sfummando le tue pieghe nelle stremità delli scuri. Poi va’ pure con questi colori di mezzo a ritrovare le scurità, dove dee essere il rilievo della figura, mantenendo sempre bene lo gnudo. Poi piglia il terzo colore più chiaro, e per quello medesimo modo che hai ritrovato e campeggiato l’andare delle pieghe dello scuro, così fa’ del rilievo, assettando le pieghe con buon disegno e sentimento, con buona pratica. Quando hai campeggiato due o tre volte con ogni colore (non uscendo mai del proposito de’ colori, di non dare nè tòrre il luogo dell’un colore all’altro, se non quando si vengono a congiugnere), sfummali e commetteli bene. Abbi poi in un altro vasello ancora color più chiaro, ch’è ’l più chiaro di questi tre; e va’ ritrovando, e biancheggiando la sommità delle pieghe. Poi togli un altro vasello bianco puro, e va’ ritrovando perfettamente tutti i luoghi di rilievo. Poi va’ con la cinabrese pura, e va’ pe’ luoghi scuri, e per alcuni dintorni; e rimanti il vestire fatto per ordine. Ma veggendo tu lavorare, comprendi meglio assai che per lo leggere. Quando hai fatto la tua figura, o storia, lasciala asciugare tanto, che in tutto sia ben risecca la calcina e i colori; e se in secco ti rimane a fare nessun vestire, terrai questo modo.
      CAPITOLO LXXII.
      El modo di colorire in muro in secco, e sue tempere.
      Ogni colore di quelli che lavori in fresco, puoi anche lavorare in secco; ma in fresco sono colori che non si può lavorare, come orpimento, cinabro, azzurro della Magna, minio, biacca, verderame, e lacca.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





Magna Abbi