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      E così fa’ di lacca e di ciascun colore che lavori in secco ec.
      CAPITOLO LXXIII.
      El modo di sapere fare un color biffo.
      Se vuoi fare un bel colore biffo, togli lacca fina, azzurro oltramarino, tanto dell’uno quanto dell’altro, temperato. Poi piglia tre vasellini, a modo di sopra; e lascia stare di questo color biffo nel suo vasellino per ritoccare li scuri. Poi di quello che ne trai, fanne tre ragioni di colori da campeggiare il vestire, digradanti, più chiaro l’uno che l’altro, a modo detto di sopra.
      CAPITOLO LXXIV.
      A lavorare un color biffo in fresco.
      Se vuoi fare un biffo per lavorare in fresco, togli indaco e amatisto, e mescola sanza tempera a modo di quello di sopra, e fanne in tutto quattro gradi. Poi lavora il tuo vestire.
      CAPITOLO LXXV.
      A volere contraffare uno azzurro oltramarino lavorandolo in fresco.
      Se vuoi fare un vestire in fresco simigliante all’azzurro oltramarino, togli indaco con bianco sangiovanni, e digrada insieme i tuo’ colori: e poi in secco, toccalo nella stremità, di azzurro oltramarino.
      CAPITOLO LXXVI.
      A colorire un vestire pagonazzo, o vero morello, in fresco.
      Se vuoi fare in fresco un vestire pagonazzo simigliante alla lacca, togli amatisto, bianco sangiovanni, e digrada i tuoi colori a modo detto; e va’gli sfummando, e commettendoli bene insieme. Poi in secco, nelle estremità, toccherai con lacca pura e temperata.
      CAPITOLO LXXVII.
      A colorire un vestire cangiante in verde, in fresco.
      Se vuoi fare un vestir d’angelo, cangiante, in fresco, campeggia il vestire di due ragioni incarnazione, più scura e più chiara, e sfummale bene per lo mezzo della figura; poi la parte più scura.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275