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      Se vuoi aombrare le pieghe, togli un poco di lacca fina, e un poco di negro temperato con rossume d’uovo. E aombralo gentile quanto puoi, e più nettamente; prima con poca di quella,45 e poi di punta, e fa’ men pieghe che puoi, perchè l’azzurro oltramarino vuol poca vicinanza d’altro miscuglio.
      CAPITOLO LXXXIV.
      A fare un vestire negro di abito di monaco o di frate, in fresco o in secco.
      Se vuoi fare un vestire negro d’abito di frate o di monaco, togli il nero puro, digradandolo di più ragioni, come prima ho detto di sopra, in fresco, in secco, temperato.
      CAPITOLO LXXXV.
      Del modo di colorire una montagna in fresco o in secco.
      Se vuoi fare montagne in fresco e in secco, fa’ un colore verdaccio, di negro una parte, d’ocria le due parti. Digrada i colori, in fresco, di bianco senza tempera; e in secco, con biacca e con tempera; e dà’ loro quella ragione, che dai a una figura di scuro o di rilievo. E quando hai a fare le montagne, che paiano più a lungi, più fai scuri i tuo’ colori; e quando le fai dimostrare più appresso, fa’ i colori più chiari.46
      CAPITOLO LXXXVI.
      Il modo di colorire albori, ed erbe, e verdure, in fresco e in secco.
      Se vuoi adornare le dette montagne di boschi d’arbori o d’erbe, metti prima il corpo dell’albero di nero puro, temperato, chè in fresco mal si possono fare; e poi fa’ un grado di foglie di verde scuro, o pur di verde azzurro, chè di verdeterra non è buono; e fa’ che le lavori bene e spesse. Poi fa’ un verde con giallorino, che sia più chiaretto; e fa’ delle foglie meno, cominciando a ridurti a trovare delle cime.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





Digrada