Poi tocca i chiarori delle cime pur di giallorino, e vedrai i rilievi degli álbori e delle verdure; ma prima, quando hai campeggiato gli álbori di negro in pie’, e alcuni rami degli alberi, e buttavi su le foglie, e poi i frutti; e sopra le verdure butta alcuni fiori e uselletti.
CAPITOLO LXXXVII.
Come si de’ colorire i casamenti, in fresco e in secco.
Se vuoi fare casamenti, pigliali nel tuo disegno della grandezza che vuoi, e batti le fila. Poi campeggiali con verdaccio, e con verdeterra, o in fresco o in secco, che sia ben liquido; e qual puoi fare di biffo, qual di cignerognolo, qual di verde, quale in colore berettino, e per lo simile di quel colore tu vuoi. Poi fa’ una riga lunga, diritta e gentile, la quale dall’uno de’ tagli sia smussata, che non s’accosti al muro; chè fregandovi, o andando su col pennello e col colore non t’imbratterà niente; e lavorrai quelle cornicette con gran piacere e diletto; e per lo simile, base, colonne, capitelli, frontispizi, fioroni, civori, e tutta l’arte della mazzonaría, ch’è un bel membro dell’arte nostra, e vuolsi fare con gran diletto. E tieni a mente, che quella medesima ragione che hai nelle figure dei lumi e scuri, così conviene avere in questi, e da’ a’ casamenti per tutti questa ragione: che la cornice che fai nella sommità del casamento, vuol pendere da lato verso lo scuro in giù; la cornice del mezzo del casamento, a mezza la faccia, vuole essere ben pari e ugualiva; la cornice del fermamento del casamento di sotto, vuole alzare in su per lo contrario della cornice di sopra, che pende in giù.
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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze 1859
pagine 275 |
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