Lascialo ben seccare al sole, poi in sull’asse distendi con vernice, poi taglia con coltellino, o vuoi prima con istampa fare o rosettine, o qualche belle cosette; e con vernice liquida ungi l’asse, e quelle rosette vi pon su; poi l’attacca al muro. Ancora, se vuoi fare stelle d’oro fino, o mettere la diadema de’ Santi, o adornare con coltellino, come ti ho detto, ti conviene prima mettere l’oro fine in su lo stagno dorato.
CAPITOLO XCIX.
Come si fa lo stagno dorato, e come colla detta doratura si mette d’oro fine.
Lo stagno dorato si fa in questo modo. Abbi un’asse lunga tre o quattro braccia, ben pulita; e ungesi con grasso o con sevo. Mettevisi su di questo stagno bianco; poi con uno licore, che si chiama doratura, si mette sopra il detto stagno in tre o in quattro luoghi, poco per luogo; e colla palma della mano si va battendo su per questo stagno, gualivando questa doratura così in un luogo come in un altro. Al sole lascialo ben seccare. Quando è squasi asciutta, che poco poco pizza, allora abbi il tuo oro fine, e ordinatamente metti e cuopri il detto stagno del detto oro fine. Poi puliscilo con la bambagia ben netta; spicca lo stagno dall’asse. Quando il vuoi adoperare, fa’ con vernice liquida, e fanne quelle stelle o quei lavorii che vuoi, a modo che fai dello stagno dorato.
CAPITOLO C.
Come si debbano fare e tagliare le stelle, e metterle in muro.
In prima hai a tagliare le stelle tutte colla riga; e dove le hai a mettere, metti in su l’azzurro dove viene la stella, prima una bollottolina di cera; e lavoravi la stella a razzo a razzo, siccome hai tagliato in su l’asse.
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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze 1859
pagine 275 |
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Santi Abbi
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