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      Poi la metti ben colata in certi vasi piani, come conche da gialatina o bacini. Lasciala stare una notte. Poi la mattina con coltello la taglia a fette come di pane; mettila in su stuore a seccare a venti, sanza sole; e viene perfetta colla. La quale colla è adoperata da’ dipintori, da’ sellari, da moltissimi maestri, sì come per lo innanzi ti mostrerò. Ed è buona colla da legname e da molte cose: della quale tratteremo compiutamente, a dimostrare in ciò che adoperar si può, e in che modo in gessi, in temperar colori, far liuti, tarsie, attaccar legni, fogliame insieme, temperar gessi, far gessi rilevati; e a molte cose è buona.
      CAPITOLO CX.
      Perfetta colla a temperar gessi da ancone, o ver tavole.
      Egli è una colla che si fa di colli di carte di pecora e di cavretti, e mozzature delle dette carte. Le quali si lavano bene, mettonsi in molle un dì innanzi le metti a bollire; con acqua chiara la fa’ bollire tanto, che torni delle tre parti l’una. E di questa colla voglio, che quando non hai colla di spicchi, che adoperi sol di questa per ingessare tavole o vero ancone; chè al mondo non puoi avere la migliore.
      CAPITOLO CXI.
      Colla la quale è buona a temperare azzurri e altri colori.
      Egli è una colla la quale si fa di raditura di carta di cavretto o di pecora. Falla bollire, che torni per terzo, con acqua chiara. Sappi ch’ell’è una colla chiarissima, che pare un cristallo, e buona a temperare azzurri scuri. E dove avessi campeggiati colori che non fussero stati ben temperati, da’ una man di questa colla, e ritempera i colori, e raffermali; chè gli puoi vernicare a tua posta se sono in tavola, ed eziandio azzurri di muro.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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