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      Poi ne da’ un’altra volta per l’altro verso: e per questo modo, sempre tenendo il tuo gesso caldo, ne da’ in su’ piani per lo meno otto volte. In fogliami e altri rilievi si passa di meno; ma in piani non se ne può dare troppo. Questo è per cagione del radere, che si fa poi.
      CAPITOLO CXVIII.
      Come si può ingessare di gesso sottile, non avendo ingessato prima di gesso grosso.
      Ancora si può bene incollare due o tre volte, come da prima ti dissi, cotali lavoruzzi piccoli e gentili; e darne solo di gesso sottile tante volte, quanto per pratica vedrai che bisogno sia.
      CAPITOLO CXIX.
      A che modo dèi temperare e macinare gesso sottile da rilevare.
      Ancora son molti che macinano il gesso sottile pur con la colla e con acqua. Questo è buono per ingessare dove non è ingessato di gesso grosso, che vuol essere più temperato. Questo cotal gesso è molto buono a rilevare foglie e altri lavori, sì come è molte volte per bisogno. Ma quando fai questo gesso da rilevare, mettivi dentro un poco di bolio armenico, tanto che gli dia un poco di colore.
      CAPITOLO CXX.
      A che modo dèi cominciare a radere un piano d’ancona ingessato di gesso sottile.
      Quando hai finito d’ingessare (che vuol essere finito in un dì, e, se bisogna, mettivi della notte, purchè tu dia le tue dótte ordinate), lascialo seccare senza sole due dì e due notti per lo meno: quanto lasci più seccare, tanto è meglio. Abbi una pezza con carbone macinato, legata a modo di balluzza, e va’ spolverizzando su per lo gesso di questa ancona. Poi, con un mazzo di penne di gallina o d’oca, va spazzando e gualivando questa polvere negra su per lo gesso.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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