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      CAPITOLO CXXVIII.
      Come si fa alcuno rilievo tratto d’impronta di prieta, e come son buoni in muro e in tavola.
      Ancora puoi avere una pietra, distagliata di divise di qual ragione che vuoi, e ungere la detta pietra con lardo o con sugna. Poi avere dello stagno battuto; e con stoppa alcuna cosa bagnata, mettendola sopra lo stagno ch’è sopra la ’mpronta, e battendolo forte con uno magliuolo di salico, quanto puoi. Abbi poi gesso grosso macinato con colla, e con la istecca riempi questa cotale stampa. Ne puoi adornare in muro, in coffani, in prieta, in ciò che vuoi; mettendo poi di mordente di sopra lo stagno; e, quando morde un poco, metterlo d’oro fine. Attaccala poi al muro quando è secco, con pece di nave.
      CAPITOLO CXXIX.
      Come si può rilevare in muro con vernice.
      Ancora puoi rilevare in muro. Abbi vernice liquida, mescolata con farina ben triata insieme: e rileva con pennello puntío di vaio.
      CAPITOLO CXXX.
      Come si può rilevare in muro con cera.
      Ancora puoi rilevare in muro con cera istrutta e con pece di nave, miscolate insieme: le due parti cera, la terza pece. Rileva con pennello. Che sia calda.
      CAPITOLO CXXXI.
      Come si mette il bolio in tavola, e come si tempera.
      Ritornando al nostro dire di prima; quando hai finito di rilevare la tua ancona, abbi bolio armenico, e to’lo buono. Accostalo al tuo labbro di sotto; se vedi che si attacchi, quello è fine. Ora ti conviene saper fare la tempera perfetta a mettere di oro. Abbi la chiara dell’uovo in scodella invetriata, ben netta. Togli una scopa con più rami, tagliata gualiva; e, come rompessi lo spinace o ver minuto, così rompi questa chiara, tanto che venga piena la scodella d’una schiuma soda, che paia neve.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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