Ma se gli volessi fare d’un bello azzurro oltremarino, campeggia prima l’oro con biacca temperata con rossume d’uovo. Quando è secca, tempera il tuo azzurro oltremarino con un poco di colla, e un poco di rossume, forse due gocciole; e campeggia sopra la detta biacca due o tre volte; e lascialo asciugare. Poi, secondo i drappi che vuoi fare, secondo fai i tuo’ spolverezzi; cioè dèi disegnarli prima in carta, e poi forargli con agugella gentilmente, tenendo sotto la carta una tela o panno; o vuoi forare in su un’asse di albero o ver di tiglio: questa è migliore che la tela. Quando l’hai forati, abbi secondo i colori de’ drappi dove hai a spolverare. S’egli è drappo bianco, spolvera con polvere di carbone legato in pezzuola; se ’l drappo è nero, spolvera con biacca, legata la polvere in pezzuola; e sic de singulis. Fa’ i tuo’ modani, che rispondano bene ad ogni faccia.
CAPITOLO CXLII.
Come si disegna, si gratta, e si grana un drappo d’oro o d’argento.
Avendo spolverizzato il tuo drappo, abbi uno stiletto di scopa, o di legno forte, o d’osso; punzío, come stile proprio da disegnare, dall’un de’ lati; dall’altro, pianetto da grattare. E colla punta di questo cotale stile va’ disegnando e ritrovando tutti i tuo’ drappi; e coll’altro lato dello stile va’ grattando, e gittandone giù il colore bellamente, che non vadi sfregando l’oro. E gratta qual tu vuoi, o vuo’ il campo, o vuo’ l’allacciato; e quello che scuopri, quello con la rosetta grana poi. E se in certi trattolini non puo’ mettere la rosetta, abbi solo un punteruolo di ferro che abbi punta come uno stile da disegnare.
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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze 1859
pagine 275 |
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