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      Abbi tanta assicella piana, poco maggiore di una tavola da giucare; e, con sprizzando acqua chiara col pennello nel detto o su per lo detto luogo, va’ rimenando a tondo con questa assicella. La calcina viene ruvida e mal pulita. Lasciala stare, e coloriscila come sta, senza pulire; e parratti proprio panno, o ver drappo di lana.
      Ad idem. Se vuoi fare drappo di seta, o in tavola o in muro, campeggia di cinabro, e pallia o ver vitica di minio; o vuoi di sinopia scura, e pallia di cinabro o di giallorino, in muro; e in tavola, d’orpimento o di verde, o vuoi di qual colore tu vuoi, campeggia scuro, e pallia chiaro.
      Ad idem, in muro in fresco. Campeggia d’indaco, e pallia d’indaco e bianco sangiovanni mescolato insieme. E se di questo colore vuoi lavorare in tavola o in palvesi, miscola l’indaco con biacca temperata con colla: e per questo modo puoi fare de’ drappi assai e di più ragioni, secondo tuo intelletto, e come di ciò ti diletterai.
      CAPITOLO CXLV.
      Come si colorisce in tavola, e come si stemperano i colori.
      Credo che per te medesimo tanto intelletto arai con la tua pratica, che per te medesimo t’ingegnerai, veggendo questo modo, saper lavorare pulitamente di drappi di più maniere. E, per la grazia di Dio, è di bisogno che vegniamo al colorire in tavola. E sappi che ’l lavorare di tavola è propio da gentile uomo, chè con velluti in dosso puoi fare ciò che vuoi. Ed è vero che il colorire della tavola si fa propio come ti mostrai a lavorare in fresco; salvo che tu svarii in tre cose.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





Dio Lasciala