Ma convienti poi, perchè alcuna volta questi palii, che si fanno alle chiese,54 sono portati di fuora, piovendo; e per tanto bisogna provedere d’avere una vernice ben chiara, e quando vernichi il colorito, vernica un poco e le dette diademe o ver campo d’oro.
All’usato modo dell’ancone, ti conviene colorire di passo in passo in su la detta tela, ed è più dolce lavorare che in tavola; però che la tela ritiene un poco il molle; ed è proprio come lavorassi in fresco, cioè in muro. E ancora t’avviso che, colorendo, vuole essere molte e molte volte campeggiato i colori, assai più che in tavola, perchè la tela non ha corpo come l’ancona, e nel vernicare poi dimostra non bene, quando è campeggiata male. Medesimamente tempera i colori come in tavola. E più in ciò non mi distendo.
CAPITOLO CLXIII.
Come si lavori in tela nera o azzurra, o in cortine.
Se tu avessi avere a lavorare in tela nera o azzurra, sì come in cortine, distendi la tua tela a modo detto di sopra. Non ti bisogna ingessare: non puoi disegnare con carbone. Togli gesso da sartori, e fanne gentilmente cotali pezzoletti, come fai di carboni; e mettili per un bucciolo di penna d’oca, di quella grossezza che richiede. Metti una asticciuola nel detto bocciuolo, e disegna leggermente. Poi rafferma con biacca temperata. Poi da’ una mano di quella colla che temperi i gessi in ancone ovvero in tavola: poi campeggia quanto più puoi, e colorisci vestimenti, visi, montagne, casamenti, e quello che a te pare, e tempera a modo usato. Ancora a colorire in cortine puoi togliere della tela bianca, e soprapporla su la tela azzurra, attaccata con sugoli55 a modo di colla; e mettevi secondo le tue figure che vuoi spandere per lo campo, e puoi colorire con certe acquerelle di colori, senza vernicare poi.
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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze 1859
pagine 275 |
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