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      Ancora puoi colorire ogni cosa a modo usato, temperato i colori con rossume d’uovo, campeggiati i colori sei o otto volte o dieci per amor del vernicare; e poi puoi mettere le diademe o campi d’oro con mordenti ad olio, e gli adornamenti con mordenti d’aglio e vernicati poi; ma meglio è con mordenti ad olio. E questo basti a stendardi e gonfaloni, e tutto.
      CAPITOLO CLXVI.
      Il modo di colorire e di mettere d’oro in velluti.
      Se avessi a lavorare in velluti e disegnare per ricamatori, disegna i tuo’ lavorii con penna, o vuoi inchiostro o vuo’ biacca temperata. Se ti conviene colorire alcuna cosa o mettere d’oro, togli colla a modo usato, e altrettanta chiara d’uovo e un poco di biacca, e con pennello di setole ne da’ sopra il pelo, e abbattilo per forza e maccalo ben giù. Poi colorisci e metti d’oro a modo detto; ma pur l’oro a mordenti. Ma men fatica ti sarà il lavorare ogni cosa in zendado bianco, tagliato fuora le figure o altro che facessi: e falle fermare a’ ricamatori in sul tuo velluto.
      CAPITOLO CLXVII.
      Del lavorare in panno di lana.
      Se caso ti avviene d’avere a lavorare in panno di lana, per cagione di tornieri o di giostre, (chè sono alcuni gentili uomini e gran signori gravidi di volere cose stratte, e vorranno d’oro o d’ariento loro divise su per lo detto panno), togli prima, secondo il colore del drappo, o vero panno, il carbone che si richiede a disegnare, e ferma con penna, sì come hai fatto nel velluto; e poi togli chiara d’uovo bene dirotta, sì come da prima t’insegnai, e altrettanta colla a modo usato, e danne su per lo pelo del detto panno in quello luogo dove hai a mettere d’oro.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275