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      Metti questo colore in sul guanto, sì come fai del negro, e per quello medesimo modo lavora. Se è tela rossa, togli dell’indaco con biacca macinato sottilmente con acqua: asciugalo e seccalo al sole: poi lo spolverezza: temperalo con vernice liquida a modo usato, e per quello modo lavora che fai di negro. Se la tela è negra, la puoi lavorare d’un biavo ben chiaro, cioè biacca assai e poco indaco, mescolato, macinato e temperato, secondo usanza che detto t’ho degli altri colori. Se la tela è biava, togli della biacca macinata e riseccata e temperata secondo il modo delli altri colori. E generalmente secondo che truovi i campi, secondo tu puoi trovare altri colori svariati da quelli, e più chiari e più scuri, secondo che a te parrà che per tua fantasia possa comprendere; chè l’una cosa t’insegnerà l’altra, sì per pratica e sì per sapere d’intelletto. La ragione è, che ciascuna arte di sua natura è abile e piacevole: chi ne piglia, se n’ha, e simile per lo contrario avviene.
      CAPITOLO CLXXIV.
      A mettere d’oro brunito una figura di pietra.
      Egli accade che s’intenda l’uomo d’un’arte saper lavorare compiutamente d’ogni cosa, e specialmente di cose che abbino a importare onore: e per tanto non che s’usi, ma perchè io n’ho gustato, però tel mosterrò. E’ ti verrà per le mani una figura di pietra o grande o piccola: tu la vorrai mettere d’oro brunito: pertanto piglierai questo modo, cioè spazza e forbi bene la tua figura; poi piglia della colla comune, cioè di quella tempera che ingessi l’ancone, e falla bene bogliente; e quando è così bollente, danne sopra questa figura una volta o due, e lasciala ben seccare.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275