71. – E con questo colore, tu con pennelletto di vaio, di punta vai ritrovando a pezzo a pezzo le tue ombre, concordando l’andare delle pieghe e dell’altre cose della figura, di pezzo in pezzo di vetro, sì come el maestro ha tagliato e commesso. 171.
Anellario, «agg. di Dito, cioè il dito anulare.» Tasta poi questi lavori col dito anellario della man diritta, cioè col polpastrello. 151.
Angioletto. Che con sentimento di fantasía e di mano leggiera tu puoi in un campo d’oro fare fogliami e fare angioletti e altre figure che traspaiano nell’oro. 140.
Aombrare. «Adombrare, Ombreggiare, cioè dare colori più scuri ad alcune parti della pittura onde meglio rilievino e tondeggino.» E puoi aombrare le pieghe di acquarella d’inchiostro: cioè acqua quanto un guscio di noce tenessi dentro due goccie d’inchiostro. 10. – Avendo sempre le ricordanza in te del tuo aombrare, cioè in tre parti dividere; l’una parte, ombra; l’altra, tinta del campo che hai; l’altra biancheggiata. 31. – Quando hai la pratica nella mano d’aombrare, togli un pennello mozzetto. ivi.
Appannato. Sappi che l’oro che si mette in piani, non se ne vorrebbe trarre del ducato altro che cento pezzi; dove se ne trae cento quarantacinque; però che quel del piano vuole essere oro più appannato. 139. – Togli un pezzo dell’oro, che sia bene fermo oro, cioè appannato, mettilo sa la paletta di carta, e gentilmente il metti sopra il detto vetro, dove hai bagnato. 172.
Appiccare. Vedi Colare.
Arbero, «Albero, Oppio.» Vedi Ancona.
Archimiato.
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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze 1859
pagine 275 |
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Dito Ombreggiare Togli Colare Oppio Ancona Ombreggiare
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