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      2.
      Arte del pennello. «La pittura» Perchè all’arte del pennello ancora s’appartiene di certi lavorii dipinti in panno lino che son buoni da guarnelli di putti o ver fanciulli; e per certi leggii da chiesa. 173.
      Avvellutato. «Simile al velluto.» Metti, o vuoi i campi, o vuoi i lacci in questo azzurro temperato con colla. Poi a distesa gualivamente ne dà sopra i campi, e sopra i lacci: ed è un drappo avvellutato. 143.
      Arzica. «È opinione di alcuni che l’Arzica sia lo stesso che il giallo di vetro, detto dai francesi Massicot e da noi Mazzacotto o Massicotto.» Giallo, è un colore che si chiama árzica; il qual colore è archimiato e poco s’usa. Il più che si appartenga di lavorare di questo colore, si è a’ miniatori. 50. – Se vuoi che sia bello più, mettivi dentro una poca d’árzica. 54.
      Asiso. «Sorta di gesso usato dai miniatori per preparare le carte da mettere d’oro.» Poi ti conviene d’avere d’un colore, cioè d’un gesso, il quale si chiama asiso, e fassi per questo modo, cioè: abbi un poco di gesso sottile, e un poco di biacca men che per terza parte del gesso: poi togli un poco di candi, men che la biacca. 157. – Se vuoi un’altra maniera d’asiso.... togli gesso sottile e ’l terzo biacca, e ’l quarto bolo armeniaco, con un poco di zucchero. 158.
      Asta. Gratta l’azzurro puro colla punta dell’asta del pennello. 83.
      Asticciuola. Fa’ poi un’asticciuola d’árgiere o di castagno, o di altro legno buono. 64.
      * Asunare. «Raccogliere, Riunire.» Poi dividi questi pezzi in forma di zolfanelli, e sì come mazzo di zolfanelli, gli asuna insieme.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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