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      145.
      Digradante. Poi di quello (colore biffo) che ne trai, fanne tre ragioni di colori da campeggiare il vestire, digradanti, più chiaro l’uno che l’altro. 73.
      Digradare, «detto de’ colori.» Se vuoi fare un vestire in fresco somigliante all’azzurro oltramarino, togli indaco con bianco sangiovanni, e digrada insieme i tuo’ colori. 75. – Se vuoi fare un vestire berrettino, tolli nero e ocria; cioè le due parti ocria, e il terzo nero: e degrada i colori, come indietro t’ho insegnato, e in fresco, e in secco. 81. – Digrada i colori, in fresco, di bianco senza tempera, e in secco, con biacca e con tempera. 85.
      Dimesticare. Che vuole (il pennello) essere un poco mozzetto colle forbicine, e arrotato un poco in sulla pria proferitica, tanto che si dimestichi un poco. 64.
      Dimostrare. E quando l’hai battuta che vedi dimostrare perfettamente ogni intaglio, togli gesso grosso macinato con colla sodetta, e con istecca se dà sopra questo stagno battuto. 170.
      Dimostrativo. Vedi Vernice.
      Dintorno. «Lo stesso che Contorno.» Poi va’ raffermando, con un pennello piccolo, con inchiostro puro, tratteggiando le pieghe, i dintorni ec. 31. – Poi va’ con azzurro oltramarino puro, ritrovando la fine delle più scure pieghe e dintorni. 72.
      Dipignere. Appresso di quella séguita alcuna discendente da quella, la quale conviene aver fondamento da quella con operazione di mano; e questa è un’arte che si chiama dipignere. – Il quale Giotto rimutò l’arte del dipignere di greco in latino, e ridusse al moderno. 1.
      Dipignere in carne.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





Digrada Vernice Contorno Giotto