Pagina (205/275)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      » El quale Agnolo colorì molto più vago e fresco che non fe’ Taddeo suo padre. 67.
      Frodare. Adulterare, Falsare. Chè le più volte (il cinabro) si froda o con minio, o con matton pesto. 40.
      Frontespizio. Vedi Mazzonaría.
      Fuscellino. E quando vuoi adoperare del detto mordente, mettine un poco in un vasellino invetriato, e con poco d’oro e rimena con un fuscellino bellamente tanto a tuo modo, ch’al detto tuo pennello corra da poterlo abilmente lavorare. 153.
      Fuoco (di), «detto di cosa cotta al fuoco.» Ma per mordenti (l’olio di linseme) vuol essere pur di fuoco, cioè cotto. 92.
      Gallozza. Con l’altra mano tu isbatti sopra la panca gentilmente acciò che ’l gesso ugualmente abbi cagione di rientrare in ogni lungo, sì come fae la cera nel suggello, e che non faccia nè vesciche nè gallozze. 184.
      Gentilmente. E poi gentilmente disegna, e vieni conducendo le tue chiare, mezze chiare e scure a poco a poco. 13.
      Gesso da sartori. Togli gesso da sartori, e fanne gentilmente cotali pezzoletti, come fai di carboni. 163. – Macina sottilmente quanto più puoi un poco d’ocria o gesso da sartori, un poco poco di bolio armenico. 168.
      Gesso sottile. E vuole essere il gesso sottile temperato meno che il gesso grosso. 117.
      – volterrano. Poi abbi gesso grosso, cioè volterrano, che è purgato, ed è tamigiato a modo di farina. 115.
      Ghiera. Vedi Manichetto.
      Gialatina, «Gelatina.» Vedi Conca.
      Giallorino. «Questo colore composto degli ossidi del piombo e dell’antimonio, si preparava a Napoli, onde il suo nome di Giallo di Napoli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





Agnolo Taddeo Falsare Mazzonaría Macina Manichetto Conca Napoli Giallo Napoli