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      155. – Vedi Gesso da sartori.
      Pezzuola. So’ certi colori che non hanno corpo, i quali si chiamano pezzuola, e quali si fa d’ogni colore: e non bisogna se non torre un poco di questa pezzuola di qual colore la si sia tinta o colorita, metterla in un vasellino invetriato, o in una coppa; mettervi della gomma, ed è buono a lavorare. 161. – E per lo simile puoi fare e aombrare di colori o di pezzuole, secondo che i miniatori adoperano. 10. – E similmente su per la detta carta puoi aombrare d’inchiostro, di colori, e di pezzuole secondo la predetta tempera. 12.
      Pezuolo. Vedi Pezzo d’oro.
      Pianetto. Vedi Spolverizzare.
      Piano dell’ancona o della tavola. Poi il raccogli (il gesso macinato) con istecca, mettilo in su ’l piano dell’ancona, e con una stecca ben piana e grandicella, ne va’ coprendo tutti i piani. 115. –Vedi Groppo e Ancona.
      Piastra. Poi abbia una piastra di stagno, o di piombo, che sia alta d’intorno un dito, sì come sta una lucerna; e tiella mezza d’olio, e quivi tieni i tuo’ pennelli in riposo, che non si secchino. 93.
      Piatto (di) «detto d’un modo di adoperare il pennello.» E incomincia di piatto il detto pennello a fregare sopra e in quelli luoghi dove dee essere il bianchetto o rilievo. 31. – Vedi Lavorare di piatto.
      Piega. E puoi aombrare la pieghe di acquerella d’inchiostro, cioè acqua quanto un guscio di noce tenessi dentro due goccie d’inchiostro. 10.
      – maestra. Togli lo stile d’argento, e va’ ricercando su per li contorni e stremità de’ tuoi disegni, e su per le pieghe maestre.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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