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      65.
      Sostenere. Ma tieni a mente che la natura sua (del cinabro), non è di vedere aria, ma più sostiene in tavola, che in muro. 40.
      Sottiletto. Va’ col pennello tuo sottiletto di vaio su per l’ombre che vedi del disegno fatto. 165.
      Sovatto. Allora ti apparecchia un cuscinello grande come un mattone, o ver pietra cotta, cioè un’asse ben piana, confittovi su un cuoio gentile, ben bianco, non unto, ma di que’ che si fa i sovatti. 134.
      Spartito. Freddo che è (il gesso), con la punta dal coltellino dispartisci un poco di questo gesso dalla impronta. Poi in su questo spartito, soffia bene forte. Ricevi in su la mano la tua figuretta di gesso; e sarà fatta. 187.
      Spazzatura. E sappi che questa cotale spazzatura (di gesso raschiato) è fine a trarre l’olio delle carte de’ libri. 121.
      – dell’oro. Poi togli una penna, e spazza per tutto: e se vuoi ricogliere il detto oro che casca, o vero spazzatura, serbalo: ch’è buono per orefici, o per tua fatti. 151.
      Spelare. Poi togli un pennelletto di vaio acuto, e va’ spelando gentilmente su su per li rilievi delle dette capellatura e barba. 68.
      Spelatura. Poi va’ raffermando, con un pennello piccolo, con inchiostro puro, tratteggiando le pieghe, i dintorni, nasi, occhi, e spelature di capelli e di barbe. 31.
      Spezzatamente. E per lo simile di membro in membro spezzatamente puoi improntare, cioè un braccio, una mano, un piè, una gamba. 185.
      Spicchio di colla. Togli uno spicchio di colla dagli speziali, non di pesce, e mettila in uno pignattello in molle in tanta acqua chiara e netta.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275