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      - Oh guardate mo, disse allora la serva, se il cuore mi diceva di che piede zoppica il mio padrone! E venga in buon'ora la signoria vostra, che da noi sole sapremo guarirla senza che la signora Urganda se ne ingerisca né punto né poco. Siano pur maledetti, lo ripeto una e mille altre volte, questi libri di cavalleria che han condotto vossignoria a sì tristo partito." Quindi lo adagiarono subito sul letto, e cercatolo in ogni parte del corpo non trovarono che fosse punto ferito. Don Chisciotte poi disse loro ch'egli era a quella guisa malconcio per essere stramazzato col suo cavallo Ronzinante combattendo a fronte di dieci giganti dei più forti e ardimentosi che trovar si potessero sulla terra. "Ve' ve', disse il curato, anche giganti in ballo! per fede mia, non son chi sono se dimani prima che giunga la notte io non li do tutti alle fiamme." Fecero mille domande a don Chisciotte, ma egli nient'altro rispondeva se non che gli portassero da mangiare, e lo lasciassero dormire, poiché di questo più che d'ogni altra cosa aveva molto bisogno. Così seguì; e il curato frattanto più a lungo domandò il contadino come gli fosse avvenuto di trovar don Chisciotte. L'altro lo informò d'ogni cosa, ed anche delle stranezze che gli aveva sentito dire quando lo trovò, e poi lungo il cammino: donde si accrebbe nel curato la voglia di fare quello che fece nel giorno seguente, cioè di chiamare a sé il suo amico barbiere maestro Nicolò, e di venirne con lui alla casa di don Chisciotte.
     
      CAPITOLO VI
     
      DEL BELLO E GRANDE SCRUTINIO CHE FECERO IL CURATO E IL BARBIERE


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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