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      Niuno supponga che l'avvenente Marcella, per essersi data a quella vita libera e sciolta da ogni riguardo, si allontanasse per un momento da quanto esigono il più savio contegno e la più rigorosa onestà; ché anzi tale e tanta si è la custodia in che tiene sé stessa, che fra i molti che la vagheggiano e la importunano non fu mai chi siasi vantato, o chi possa ora vantarsi di avere avuto da lei la menoma speranza di conseguire i suoi desiderî. Perocché sebbene non fugga, né si sottragga alla compagnia e al conversare con i pastori, anzi li tratti con affabilità e gentilezza, tostoché le scoprono le loro benché giuste e oneste intenzioni di matrimonio, essa li allontana da sé un tratto di balestra. Questa sua condotta reca al nostro paese danno maggiore che se vi fosse entrata la pestilenza; perché la sua affabilità e bellezza costringe i cuori che le si affezionano a portarle servitù ed amore; ma i suoi rifiuti e il suo disinganno li conduce al partito della disperazione, né sanno che dirle se non chiamarla ad alta voce ingrata e crudele, con somiglianti altri nomi che fan testimonio della sua buona condotta. E se voi per avventura rimaneste qui, o signore, un qualche giorno, udireste risuonare queste valli dei lamenti di quelli che anche senza speranza le stanno d'attorno. Non è molto di qui lontano il luogo dove trovansi forse due dozzine di altissimi faggi, e non ve ne ha pur uno che non abbia inciso nella corteccia il nome di Marcella, e tale ve n'ha altresì che nella cima porta una corona intagliata nello stesso albero, volendo con ciò significare che Marcella è degna di essere incoronata sopra tutte le altre belle.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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