Qua sospira un pastore, di là si lamenta un altro; da questo lato risuonano canzoni amorose, dall'altro elegie disperate; passa taluno la intiera notte appoggiato a qualche quercia o balza, dove poi senza chiudere gli occhi piangenti, si trova assorto ne' suoi pensieri la seguente mattina al levare del sole. Evvi tal altro che senza dar tregua o posa ai sospiri suoi innalza al pietoso cielo i lamenti, giacendo steso sopra l'ardente arena nel più cocente meriggio della state; e di questo e di quello, e di tutti insomma, libera e sciolta trionfa Marcella. Noi, che la conosciamo, stiamo a vedere a qual termine debba riuscire tanta sua alterezza e chi abbia ad essere quell'avventurato a cui riesca domare sì terribile orgoglio, e trionfar di una bellezza sì peregrina. Siccome non si può rivocare in dubbio tutto quello che vi ho narrato, così credo anche pienamente vero quanto riferì il nostro pastore intorno alla causa della morte del nostro Grisostomo. Vi consiglio per tanto, o signore, che non tralasciate
d'intervenire domani a' suoi funerali che sarà uno spettacolo singolare, avendo Grisostomo avuto molti amici; né più di mezzo miglio di qua distante si è il luogo dove sarà sotterrato. - V'interverrò per certo, disse don Chisciotte, e vi ringrazio del diletto che mi procacciaste col racconto di avvenimento tanto curioso. - Eppure, replicò il capraio, io vi confesso di non conoscere nemmanco la metà dei casi occorsi agli amanti di Marcella: ma potrebb'essere che domani c'incontrassimo in qualche pastore che per disteso ce li raccontasse; intanto sarà bene che ve n'andiate a riposare al coperto, perché il dormire a ciel sereno potrebbe inasprirvi la ferita, sebbene la medicina applicatavi sia di tale efficacia da togliere ogni timore di verun sinistro accidente.
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