Pagina (107/1298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Nessun le muova,
      Che star non possa con Orlando a prova.
     
      - Sebbene il mio casato sia de' Caccioppini di Laredo, disse allora il passeggiero, non oserei di porlo a petto di quello del Toboso della Mancia, ad onta che mi sia ignoto interamente. - Come ignoto? replicò don Chisciotte.
      Stavansene gli altri tutti ascoltando con somma attenzione questi discorsi in forza dei quali fino gli stessi caprai e pastori conobbero che il nostro don Chisciotte era pazzo dichiarato, il solo Sancio Pancia tenea per vero quanto dicevasi dal suo padrone, sapendo chi egli era, ed avendolo conosciuto fin dal suo nascere. Metteva tutt'al più qualche dubbio nel credere tante rare cose intorno alla bella Dulcinea del Toboso, mentre da che era al mondo, non aveva mai udito nominare una tal principessa, benché fosse vissuto sempre vicinissimo al Toboso.
      Viaggiavano pertanto trattenendosi in questi colloqui allorché videro discendere dalla sommità di due alte montagne circa venti pastori, tutti vestiti con pellicce di lana nera, e coronati di ghirlande, che poi si conobbe essere di tiglio e di cipresso Sei di costoro portavano una bara coperta con fiori e con rami di varie sorta; ed uno de' caprai ciò vedendo si fece a dire: "Quelli che vengono da quella parte trasportano il corpo di Grisostomo, ed il sito dov'egli comandò di essere seppellito è alle falde di quella montagna." Allora affrettaronsi tutti a raggiungerli, e arrivarono appunto quando quelli che venivano avevano deposta la bara e già quattro pastori con acuti picconi di ferro stavano scavando la sepoltura ai piedi dell'alpestre balza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Orlando Caccioppini Laredo Toboso Mancia Chisciotte Chisciotte Sancio Pancia Dulcinea Toboso Toboso Sei Grisostomo