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      - Quattro, rispose don Chisciotte, ad eccezione del dente occhiale, tutti interi e sani. - Badi bene la signoria vostra a quello che dice, rispose Sancio. - Dico quattro, seppur non erano cinque, soggiunse don Chisciotte, perché in tutto il corso della mia vita non mi fu levato dente mascellare di bocca, né alcuno mi è mai caduto, né si è guastato per tarlo. - In questa parte inferiore, disse Sancio, vossignoria non ha più che due mascellari e mezzo, e nella superiore né mezzo, né intero, ma è tutta rasa come la palma della mano. - Meschino di me! Disse don Chisciotte, sentendo le triste nuove che davagli il suo scudiere. Avrei voluto piuttosto che mi avessero spezzato un braccio, purché non fosse stato quello con cui adopero la spada; perché ti dico il vero, Sancio mio, che la bocca senza mascellari è come un mulino senza macina, e in molto maggior conto deesi tenere un dente che un diamante. Ah, siamo soggetti a tutto noi che professiamo il faticoso ordine della cavalleria! Sbrigati, sbrigati, amico, incomincia la strada, ed io ti seguirò a tuo piacere." Così fece Sancio, e continuò la sua via in cerca di qualche alloggio. Andavano adagio perché il dolore delle ganasce dava gran tormento a don Chisciotte, e Sancio intanto studiavasi di trattenerlo con parole e di divertirlo, e tra gli altri ragionamenti venne in acconcio quello che si leggerà nel seguente capitolo.
     
     
      CAPITOLO XIX
     
      DEI PRUDENTI DISCORSI CHE TENNE SANCIO COL SUO PADRONE -
      DELL'AVVENTURA DI UN CORPO MORTO CON ALTRI FAMOSI SUCCESSI.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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