Pagina (170/1298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      è stata ben grande la mia sventura nell'abbattermi in voi che andate cercando le avventure. - Non accadono tutte le cose a un modo, risponde don Chisciotte: il male è stato, signor baccelliere Alfonso Lopez, a venire come faceste di notte vestito con quel camiciotto, con torce accese, bisbigliando, e così messo a bruno che propriamente sembravate una figura d'altro mondo, né io ho potuto dispensarmi dallo eseguire il dover mio assaltandovi; ed avrei fatto lo stesso quand'anche avessi saputo che foste i diavoli dell'inferno; che tali vi ho giudicati, e tali mi sembrate anche adesso. - Poiché mi riserbò la sorte a questo destino, disse il baccelliere, supplico vossignoria, signor cavaliere errante, che avendomi posto a sì mal partito, mi diate almeno aiuto a liberarmi da questa mula che mi tiene imprigionata una gamba tra la staffa e la sella. - Dovevate aspettare a dirmelo domani, rispose don Chisciotte; e fin quando volevate occultarmi la vostra disgrazia?" Chiamò allora Sancio ad alta voce, ma egli non si prese molto pensiero di obbedirlo essendo occupato a svaligiare una mula che portava un carico di cose da mangiare, provvisione indispensabile per quella buona gente. Egli avea formato del suo gabbano una specie di sacco, e andava riempiendolo di tutto quanto vi poteva capire: il che eseguito, e caricato il suo asino andò a vedere di che abbisognasse il padrone, ed allora aiutò egli pure il signor baccelliere a sciogliersi dalla oppressione in che lo teneva la mula, e ponendovelo sopra gli consegnò anche la torcia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Chisciotte Alfonso Lopez Chisciotte Chiamò Sancio