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      - Oh! quest'è appunto quello che io bramo, ed a questo mi attengo, disse Sancio, perché già tutte queste meraviglie le ha da operare vossignoria, chiamato il cavaliere della Trista Figura. - Non ne dubitare, o Sancio, replicò don Chisciotte; perché nella stessa maniera e per lo medesimo giro di avvenimenti testé da me riferito, pervennero e pervengono tuttavia gli erranti cavalieri a farsi re e imperadori. Resta ora a cercare qual re dei cristiani o dei pagani sia in guerra ed abbia una figlia vezzosa; ma tempo verrà da applicarsi anche a questo, poiché, come dissi, è necessario che l'acquistarsi fama sia prima del comparire alla Corte. Un'altra cosa pure mi manca, ed è che dato il caso che il re si trovi in guerra, ed abbia una bella figliuola, e ch'io m'abbia acquistata una incredibile fama per tutto l'universo, non so come potrei provare di essere di stirpe reale, o almeno cugino germano di imperadore. Il re non mi concederà certamente in isposa la figlia se prima non è chiarito pienamente questo punto, benché le mie celebri imprese mi dieno titolo sufficiente a questo e a meglio; e da ciò nasce in me il timore di non conseguire quel bene pel cui possesso ho tanto provato il valore del mio braccio. Vero è per altro ch'io discendo da conosciuto lignaggio, che ho siffatti possedimenti che posso esigere cinquecento soldi di riparazione; e potrebbe essere che il savio da cui sarà scritta la istoria mia innalzasse la mia parentela e la mia discendenza per modo da costituirmi quinto o sesto nipote di re.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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