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      La necessità per altro lo sforzò ad avvicinarsi, ma nell'atto ch'egli stava in una dura incertezza, uscirono fuori dell'osteria due persone dalle quali fu riconosciuto, e l'uno disse all'altro:
      - Signor dottore, quell'uomo a cavallo non è quel Sancio Pancia che la serva del cavaliere dalle avventure ci disse ch'era andato a servire il suo padrone in qualità di scudiere?
      - Per lo appunto, rispose il dottore; e quello è il cavallo del nostro don Chisciotte;" e lo riconobbero pienamente, essendo l'uno il curato, l'altro il barbiere del suo villaggio, coloro stessi che fatto aveano lo squittinio e il gran giudizio dei libri. E tosto come si furono accertati ch'egli era Sancio con Ronzinante, ansiosi di avere nuove di don Chisciotte se gli avvicinarono, ed il curato lo chiamò per nome dicendogli:
      - Amico Sancio Pancia, dov'è rimasto il vostro padrone?
      Sancio sul fatto li conobbe, e si propose di tener celato il luogo e lo stato in cui avea lasciato il padrone, sicché rispose, trovarsi occupato il suo signore in un certo luogo e in certo affare di somma importanza che non potea loro palesare.
      - Sia pure, Sancio, soggiunse il barbiere; e così se voi non ci dite dove si trova, giudicheremo, come già ne corre il sospetto, che lo abbiate ammazzato o rubato, poiché vi vediamo sul suo cavallo: ditemi dunque dove sta il padrone di questo cavallo, o ve ne faremo pentire.
      - Non servono minacce, replicò Sancio; ché io non son uomo che ammazzi né assassini alcuno, e lascio che ciascuno finisca come vuole la sua fortuna, o piuttosto come vuol Dio.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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