Pagina (280/1298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - L'Assenza.
      E così al mio affanno non è alcun rimedio, poiché me ne tolgono ogni speranza, Dispetto, Gelosia e Assenza.
     
      Chi mi cagiona questo dolore? - Amore.
      Chi contrasta alla mia felicità? - Fortuna.
      Chi permette il mio affanno? - Il Cielo.
      E così debbo apparecchiarmi a morire di questo male, poiché al mio danno congiurano Amore, Fortuna, il Cielo.
     
      Chi può mitigar la mia sorte? - Morte.
      E chi ottiene felicità in amore? - L'Incostanza.
      E chi ne guarisce gli affanni? - La Follia.
      E così non è buon consiglio voler guarire la passione quando i rimedi ne sono Morte, Incostanza, Follia."
     
      L'ora, il tempo, la solitudine, la voce e la maestria del cantore cagionarono ammirazione e diletto nei due che lo intesero, e che non fecero il più piccolo movimento per attendere se altra cosa si udiva; ma poiché il silenzio si protraeva assai lungamente, pensarono di andare in traccia di sì bravo cantore. Li distolse però dal farlo la voce medesima che sentir si fece cantando di nuovo così:
     
      Santa amicizia che lasciando la tua apparenza nel mondo, con leggiere ali salisti lieta all'empireo soggiorno fra le anime benedette nel cielo;
      Donde quando ti aggrada ci mostri la vera pace coperta di un velo, a traverso del quale traspar l'ardore delle buone opere che si fanno malvage;
      Lascia, deh! il cielo all'amicizia, e non permettere che l'inganno vesta le tue sembianze, così distruggendo ogni sincera intenzione.
      Se tu non le strappi la tua maschera, ben tosto il mondo si vedrà nel caos della primitiva discorde confusione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Assenza Dispetto Gelosia Assenza Cielo Amore Fortuna Cielo Incostanza Follia Morte Incostanza Follia Amore Fortuna Morte