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      Il sacerdote attendeva la risposta di Lucinda, che stette buona pezza prima di darla; e poi, quando io credeva che traesse il pugnale per essere consentanea a sé stessa, o che sciogliesse la lingua per far sentire qualche verità e manifestare un inganno che ridondasse a profitto mio, sento che dice con voce fioca e tremante: Sì, lo voglio. Ripete don Fernando il medesimo, e postole in dito l'anello restano uniti con indissolubil nodo. Se non che mentre lo sposo era per abbracciare la sposa, questa, recandosi una mano al cuore, cadde svenuta fra le braccia della madre. Pensate come io mi restassi conoscendo in quel sì perdute le mie speranze, fallaci le promesse e le parole di Lucinda, ed impossibile di ricuperare in verun tempo un bene che in quel punto io aveva per sempre totalmente perduto! Senza consiglio, in ira al cielo, fatto nemico della terra che mi sosteneva, l'aere direi quasi, negava l'alito ai miei sospiri, e l'acqua l'umore alle lagrime ed io ardeva tutto di sdegno e di gelosia.
      Lo svenimento di Lucinda mise in tutti il terrore. Sua madre le allentò alcun poco i vestiti che le ricoprivano il seno, perché avesse alcun refrigerio; donde fu veduto che tenea nascosto un viglietto, di cui subito si impossessò don Fernando, facendone lettura al chiarore di uno di quei doppieri. Poteva appena averlo letto che si assise appoggiando ad una mano la guancia, e mostrando per tal guisa di essere assorto in grave pensiero senza darsi premura alcuna di apprestare (come facevano gli altri) i soccorsi dell'arte alla sua sposa affinché rinvenisse.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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