L'ho trovato sì; ché non può ingannarmi nelle mie speranze la solitudine di queste montagne. Ahi sventurata! quanto meglio d'ogni vivente mi faranno dolce compagnia queste balze per isfogare col cielo la sciagura che sì mi opprime. No, non vi è più sopra la terra persona da cui si possa sperare consiglio negli incerti eventi, alleggiamento nelle querele, e rimedio nei mali!" Il curato ed i suoi compagni udirono queste parole; e sembrando loro, com'era infatto, che non fosse lontano chi si lamentava, si misero tosto a cercarne; né andarono più che venti passi, ed ecco dietro un masso videro seduto a piè d'un frassino un giovane in abito di contadino, del quale non iscôrsero subito il volto, giacché teneva la testa bassa per lavarsi i piedi nelle acque di un ruscelletto ch'ivi scorreva.
Vi giunsero eglino sì chetamente che non furono da lui sentiti, né ad altra cosa quegli ponea mente se non al suo lavacro, discoprendo due piedi di tanta bianchezza che parevano pezzi di cristallo misti alle pietre sulle sponde di quel ruscello. Ne ammirarono la candidezza e la bellezza, sembrando loro che non fossero fatti per calpestar zolle, né per camminare fra l'aratro ed i buoi, come pareva richiedere l'abito di cui il giovane era vestito. Accortosi pertanto di non essere stato veduto, il curato che precedeva gli altri fece motto ai compagni che si mettessero in agguato, celandosi dietro un macigno ivi presso. Ciò tutti eseguirono, stando attenti ad ogni atto di quel garzone, il quale portava una piccola zimarra bigia con una cintura bianca ed un paio di calzoni larghi di panno nero, con una montera del panno medesimo.
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