I suoi calzoni erano rimboccati su fino a mezzo la gamba che parea di alabastro. Terminato che ebbe di lavarsi i piedi, trasse un asciugatoio che teneva sotto la montera e se li asciugò; poi volendo sollevarsi dal volto i capegli, alzò la testa e scoperse una bellezza sì incomparabile, che Cardenio disse al curato con bassa voce: - Poiché non è Lucinda, non è questa nemmeno persona umana e pare divina. Il garzone si trasse la montera, e scuotendo la testa fece mostra di una pomposa treccia di biondi capelli, tale da movere invidia ai raggi del sole. Si avvisarono da tutto ciò, quello che parea un contadino dover essere invece una delicata fanciulla, e la più bella che avessero sino a quel punto veduta. Cardenio dichiarò ai suoi compagni che non altri fuori che questa incognita avrebbe potuto disputare la palma dell'avvenenza alla sua Lucinda. Bionde trecce non pur le coprivano le spalle, ma ondeggiavano per ogni banda, di modo che i soli piedi se le scoprivano: tali erano e tante! Adoprava per pettinarsi due mani che se i piè nell'acqua erano sembrati pezzi di cristallo, quelle pareano fiocchi di neve appena caduta: cose tutte che eccitavano nei tre astanti il più vivo desiderio di conoscere chi ella fosse. Si determinarono in fine di lasciarsi vedere; e nel movimento che fecero per rizzarsi, la vezzosa giovane sollevò la testa, e spartendo con le gentili sue dita i capelli sugli occhi che n'erano coperti osservò d'onde venisse il rumore. Non ebbe appena vedute quelle persone che balzò in piedi, e senza più badare a calzarsi, né a raccoglier le trecce, pigliando prestamente un involto che aveva dappresso, si mise a fuggire tutta turbata e confusa.
| |
Cardenio Lucinda Lucinda Cardenio
|