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      Tutti rimasero soddisfatti della sua buona grazia, leggiadria e bellezza, riprovando assai don Fernando che avesse vilipesa una giovane di tanti pregi.
      Quello che più di ogni altro fece le maraviglie fu Sancio Pancia, parendogli (come era realmente) di non avere veduto creatura più bella in tutto il corso della sua vita; e domandò al curato con viva premura che gli facesse sapere chi fosse quella sì rara signora, e che così andasse cercando per quei luoghi disabitati ed alpestri. - Questa bella signora, fratello Sancio, è, rispose il curato, per nulla dirne, l'erede per linea retta mascolina del gran regno di Micomicone, la quale viene a cercare del vostro padrone per domandargli un favore, ed è che le disfaccia un torto ossia un'offesa che le fece un gigante furbo; e si è questa principessa partita dall'interno della Guinea, chiamata dalla fama che rende celebre il vostro padrone per tutto il mondo. - Fortunata ricerca e felice ritrovamento, disse a tal punto Sancio Pancia, e più ancora se il mio padrone è avventurato a segno da disfare questa ingiuria e drizzar questo torto, ammazzando l'indegno gigante che dice vossignoria e lo ammazzerà in un fiato, sapete, quando non sia un qualche fantasima; perché il mio signore non ha sopra le fantasime alcuna podestà. Ma di una cosa fra le altre debbo supplicare la signoria vostra, signor curato, ed è che per distogliere il mio padrone dall'idea di farsi arcivescovo (di che temo molto) vossignoria lo consigli a sposarsi con questa principessa, e così si metterà fuori del caso di ricevere gli ordini arcivescovili; donde egli giugnerà facilmente ad essere imperatore, ed io al conseguimento di ciò che desidero.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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